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Tag: corsa allo spazio

“Generazione Marte 2033”: i sogni di Alyssa Carson

Oggi vi racconteremo la storia di Alyssa Carson, la giovane apprendista astronauta che sogna di diventare il primo essere umano a mettere piede su Marte nel 2033.

Classe 2001, la ragazza di Baton Rouge (Louisiana) ha determinazione da vendere e grandi sogni da realizzare. Ha da poco terminato la Advanced PoSSUM Academy – il programma per ragazzi delle superiori e dell’universitĂ  per la ricerca atmosferica e il volo spaziale con equipaggio – ottenendo una certificazione ufficiale che le consentirĂ  di viaggiare nello spazio.

L’astronomia, una passione smisurata

All’interno del suo blog intitolato nasablueberry.com, la giovane apprendista astronauta scrive che la sua passione per i pianeti e l’astronomia a quando aveva appena tre anni, grazie al cartone animato The Backyardigans. Alyssa ha già partecipato a diverse esercitazioni e simulazioni e, a 12 anni, è stata la prima ragazza nella storia a frequentare tutti e tre i NASA Space Camps organizzati dalla NASA negli Stati Uniti, in Canada e in Turchia. Spinta dalla sua profonda passione, nel corso degli anni, ha visitato tutti i 14 NASA Visitor Center sparsi negli Stati Uniti completando per prima il NASA Passport Program. Niente male per una ragazza di soli 18 anni.

Progetti futuri?

Alyssa ha dichiarato che al termine delle scuole superiori continuerà i suoi studi all’università in astrobiologia per poter proseguire il suo percorso di specializzazione, diventando di fatto la più giovane donna ad aver mai inviato la propria candidatura all’International Space University a Strasburgo.

Prossima tappa: Marte 2033

Potrebbe essere, dunque, davvero lei la prima astronauta a mettere piede sul Pianeta Rosso? Stando ad alcune indiscrezioni rese note dal numero uno della Nasa, Jim Bridenstine, ci sarebbero candidate donne al vaglio per i futuri progetti su Marte (è probabile che sia una donna anche il prossimo astronauta a tornare sulla Luna). L’agenzia spaziale statunitense starebbe, infatti, monitorando i suoi progressi per inserirla nella missione spaziale della NASA Mars One, prevista per il 2033. Alyssa ci crede e nel frattempo viaggia per il mondo – nelle vesti di una dei 7 ambasciatori selezionati dalla NASA per questa missione – per raccontare ai suoi coetanei la bellezza di esplorare ciò che si trova (molto) oltre l’orizzonte.

La Fondazione Blueberry: come dar vita ai propri sogni (STEM)

Non solo formazione e viaggi nel mondo per la giovane Alyssa. Tra le sue tante iniziative vi è anche la Fondazione Blueberry, che si pone l’obiettivo di incoraggiare ragazzi e soprattutto ragazze a dare vita alle proprie aspirazioni in ambito STEM.

Nella biografia del suo profilo Instagram (@nasablueberry) Alyssa ama definirsi come una “Future Mars Walker”, ricordandoci quanto siano grandi le sue convinzioni e la sua tenacia. Oggi vogliamo raccontarvi la sua storia perchè ci piace pensare che non sempre i sogni sono destinati a rimanere tali, anche si trovano tra le stelle, là dove nessuno è arrivato prima. Forza Alyssa!

Benvenuti nella generazione Marte.

Continuate a seguirci per scoprire le prossime storie di donne che stanno cambiando il mondo.

Aggiornamento 21/06/2021
In occasione dei 10 anni di Synesthesia abbiamo intervistato in esclusiva Alyssa Carson. Guarda il video.

La LEGO e le donne della NASA

231 mattoncini LEGO da assemblare hanno raccontato il ruolo decisivo svolto dalle donne nella NASA. 

Come ormai è già noto, sulla piattaforma di crowdsourcing LEGO Ideas chiunque può proporre la propria idea di mattoncini da realizzare. Molte sono state finora le linee prodotte a partire dalle numerose proposte originali provenienti dagli appassionati di tutto il mondo.

È stato cosĂŹ anche per “Women of Nasa”, la serie LEGO che ha reso omaggio al contributo che le donne che hanno dato alla corsa allo spazio. “Questo set – dichiara la sua autrice Maia Weinstock durante un’intervista su LEGO Ideas combina alcune delle mie passioni personali: l’esplorazione dello spazio, la storia delle donne nella scienza e nell’ingegneria e, naturalmente, LEGO”.

Troppo spesso i contributi delle donne nel progresso aerospaziale sono stati sottovalutati nel corso della storia. L’esperienza di costruzione educativa offerta da questo set rappresenta un forte segnale di riconoscenza da parte della nota azienda danese nei confronti delle donne in ambito STEM e un invito sia alle giovani generazioni sia agli adulti a riscoprire la storia di questo “fantastico gruppo di donne” composto da: Nancy Grace Roman, Margaret Heafield Hamilton, Sally Ride, Mae Jemison.  Inizialmente l’idea era quella di rappresentare cinque personaggi, compresa Katherine Johnson, la matematica, informatica e fisica statunitense che contribuì con i suoi calcoli a portare l’uomo nello spazio. Tuttavia, la LEGO non riuscì ad ottenere il suo consenso e quindi i personaggi rappresentati rimasero quattro. All’interno del set è possibile trovare::

  • Il modello di Nancy Grace Roman (la “Madre di Hubble”, per il suo ruolo nella pianificazione del celebre telescopio spaziale) contiene il telescopio articolato con dettagli autentici e un’immagine proiettata di una nebulosa planetaria.
    lego le donne della nasa
  • Il modello di Margaret Heafield Hamilton (informatica americana che negli anni ‘60 sviluppò il software di volo che portò gli astronauti americani sulla Luna) è stato rappresentato con una pila di libri contenente i volumi del codice sorgente dell’Apollo Guidance Computer (AGC), il software di volo utilizzato a bordo.
    lego le donne della nasa
  • Il modello di Sally Ride (prima donna americana ad andare nello spazio) e di Mae Jemison (la prima donna afroamericana ad andare nello spazio nel 1992) contiene una piattaforma di lancio e lo Space Shuttle Challenger con i 3 stadi dei razzi smontabili.
    lego le donne della nasa

Poter giocare ricreando le passate emozionanti missioni di esplorazione che hanno segnato la corsa allo spazio rappresenta senza dubbio un’esperienza di gioco grandiosa per tutti coloro che sognano o hanno sempre sognato di esplorare lo spazio. Oggi abbiamo deciso di raccontarvi questa storia perchè crediamo che i grandi cambiamenti possano accendersi anche attraverso i gesti più semplici, come il gioco. Merito va alla LEGO che ha sostenuto l’idea della designer e scrittrice scientifica statunitense Maia Weinstock. Merito va a chi, come lei, contribuisce ogni giorno a raccontare una storia diversa che tieneconto dello straordinario contributo femminile dato alla scienza e alla tecnologia.

Continuate a seguirci per scoprire le prossime storie di donne che stanno cambiando il mondo.